Mancano poche settimane alla riapertura delle scuole e in Sicilia, come del resto in molte altre parti d’Italia, si ripresentano vecchi problemi che finora non hanno trovato soluzione. Nell’ambito di un forum organizzato dall’agenzia stampa Italpress, l’assessore regionale all’Istruzione Roberto Lagalla ha sciorinato alcuni dati statistici e prospettato le risposte ad alcune delle questioni più annose.
Innanzi tutto Lagalla ha illustrato il fenomeno più preoccupante, spiegando che: “il tasso di dispersione scolastica in Sicilia è tra i più alti d’Italia: 25,1 per cento. Siamo lontani dalla media italiana che è del 16,1 per cento”. Inoltre ha detto che mediamente gli studenti isolani partecipano a 200 ore di lezioni in meno, nell’arco di un anno, rispetto ai coetanei di altre regioni, e questo poiché in Sicilia non è mai stato attivato a tutto campo il tempo pieno. Tale situazione, penalizzando sia docenti che discenti, chiarisce il motivo per cui in Sicilia le prove Invalsi abbiano un così scarso successo.
Per mitigare gli effetti di questo ritardo, l’assessore Lagalla ha detto che: “il potenziamento del tempo scuola, anche se all’inizio in forma sperimentale, sarà un passaggio necessario in Sicilia nei prossimi mesi. Sarà fondamentale soprattutto nelle aree a maggiore tasso di dispersione scolastica e disagio sociale. Su questa vicenda abbiamo interessato anche il Governo nazionale e abbiamo trovato un riscontro pieno da parte del ministro Marco Bussetti”.
Infatti, dai primi di settembre sarà costituito un tavolo a Roma per mettere insieme risorse regionali e nazionali e dunque avviare un percorso sperimentale che potrebbe partire dal secondo quadrimestre del prossimo anno scolastico, in modo da consentire sia un potenziamento disciplinare nelle ore pomeridiane, sia una serie di attività extracurriculari nei settori della musica, della letteratura, della sport e dello spettacolo.
“L’obiettivo – ha aggiunto ancora l’esponente politico – è far crescere nei ragazzi il senso di identità e la consapevolezza che scuola e cultura restano il più potente ascensore sociale”. Ma, come ha illustrato Lagalla, il tempo prolungato richiederà pure l’adeguamento delle strutture scolastiche: “si tratterà di lavorare per la sicurezza, come si sta facendo già, ma anche per realizzare mense e luoghi di refezione scolastica, almeno per le scuole dell’infanzia e primarie, e in alcuni casi per le medie”.
Il tempo pieno porterà anche la necessità di un incremento dei docenti in Sicilia e quindi: “nella fase sperimentale e preliminare, valuteremo insieme al Ministero per l’Istruzione e all’Ufficio Scolastico Regionale come assicurare la copertura delle ore pomeridiane. Copertura che prevede l’intervento dell’associazionismo, del mondo dello sport e dello spettacolo”.
Sulla Giornata regionale del ricordo e della legalità, istituita per il 30 aprile di ogni anno, con una legge approvata dall’Assemblea Regionale Siciliana invece ha specificato: “costituirà certamente un’occasione di riflessione generale. In questi giorni abbiamo esitato un bando per tutte le scuole siciliane, pubbliche e paritarie, che entro il 30 settembre potranno proporci progetti, anche insieme al mondo dell’associazionismo e del volontariato, relativi a legalità, bullismo, violenza di genere, solidarietà per la disabilità e tutela dell’ambiente”.
Invece per quanto riguarda il personale della formazione professionale che non potrà essere riassorbito nei corsi che partiranno nei prossimi mesi, Lagalla ha ammesso: “il problema non è banale, per questo abbiamo avuto dei contatti con il Ministero del Lavoro per la costituzione di un tavolo romano che se ne dovrà occupare. Da questo tavolo dovranno arrivare decisioni sia legate alle anticipazioni pensionistiche, sia alle nuove modalità di erogazione del fondo di garanzia. Ma anche in chiave di ricollocazione e riqualificazione, di parte di questo personale, in altri segmenti produttivi, a partire dalla infrastrutturazione digitale”. (in collaborazione con Italpress)