“Non c’è alcun dubbio: l’esito del voto dipinge una Sicilia travolta da un’ondata di protesta ma, nella tempesta, Forza Italia ottiene un risultato straordinario. Sono i numeri a parlar chiaro: la Sicilia è la regione più azzurra d’Italia, col 21% dei consensi è qui che Forza Italia ottiene il suo miglior risultato. Siamo cresciuti di cinque punti percentuali, passando dal 16% delle recenti elezioni regionali, al 21%”. Così il commissario di Forza Italia in Sicilia, Gianfranco Miccichè, a commento del voto.
“E’ un dato importante – continua Gianfranco Miccichè -, non soltanto perché conferma che in Sicilia l’unico argine al populismo grillino è rappresentato da Forza Italia, ma perché certifica che solo da qui può ripartire la costruzione del centrodestra. Il risultato del M5S – aggiunge Gianfranco Miccichè – impone inoltre una riflessione sociologica perché, prima che proposta politica, è un voto “contro”. Comunque, un augurio ai Cinque Stelle: che riescano a governare diversamente rispetto a come hanno lasciato intendere di voler fare. Perché – conclude Gianfranco Miccichè – governare un paese è una cosa seria. Spero che questo lo capiscano”.
Antonio D’Alì contro Miccichè: “In Sicvilia serve una nuova guida per Forza Italia”
“La Sicilia a guida Miccichè-Musumeci rovina la festa al centrodestra e al presidente Silvio Berlusconi”. Il senatore trapanese di Forza Italia Antonio d’Alì, commenta così l’esito del voto delle elezioni Politiche. “Per arginare l’ondata grillina occorrevano ben altre candidature, nei collegi ed ancor più nei listini. I Siciliani si sono invece trovati sulle schede nomi completamente distanti, territorialmente e rappresentativamente, dalle proprie legittime aspettative, nomi che nulla avevano da raccontare agli elettori, né un passato di cose buone fatte, né un progetto di cose buone da fare per la Sicilia. Paradossalmente l’unico a dire qualcosa per la Sicilia è stato il presidente Berlusconi, ma nessuno dei suoi rappresentanti è stato in grado di dare contenuti reali alla sua idea del “piano Marshall” – dice – Peccato, bastavano scelte meno “condominiali” per portare a casa quei collegi, quelle percentuali e quegli eletti utili a determinare un quadro più solido di governabilità nazionale per il centrodestra. Qualcuno non ha compreso a dovere che la Sicilia è sempre determinante”. “Speriamo che il presidente Berlusconi voglia finalmente mettere a fuoco ciò che veramente accade in Sicilia – prosegue d’Alì -, dove la recente vittoria alle regionali, che doveva essere il famoso traino per le elezioni politiche, è stata immolata sull’altare di un esecutivo ansimante e spesso distratto, e di una presuntuosa presidenza dell’Ars che ha già sollevato il malcontento della maggior parte dei nostri parlamentari. Nel disastro spicca ancora una volta quale peggior risultato Siracusa, nonostante le continue attenzioni in termini di ministeri, pluricandidature, assessorati e spazi di potere interni al Partito. A Forza Italia in Sicilia occorre una nuova guida”.