Migranti uccisi, convalidato il fermo per i 15 musulmani

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Alcuni hanno scelto di non rispondere. Altri lo hanno fatto, ma per negare tutto. Alla fine dell’udienza il gip di Palermo Guglielmo Nicastro ha convalidato i fermi per tutti. Restano dunque in cella i 14 migranti musulmani accusati di aver deliberatamente gettato in mare alcuni compagni di viaggio di fede cristiana durante una rissa scoppiata a bordo del barcone su cui stavano attraversando il Mediterraneo. Del gruppo fa parte anche un minorenne, della cui posizione però si sta occupando la Procura dei Minori.

Secondo la Procura di Palermo, che aveva chiesto la custodia cautelare in carcere disposta oggi dal Gip, sarebbe dunque credibile il racconto fornito dai superstiti, le cui parole hanno di fatto dato il via alle indagini.Una storia di violenza e di orrore, come le tante che purtroppo accompagnano i viaggi delle migliaia di migranti che in questi giorni sono tornati a imbarcarsi dalla Libia diretti verso le coste italiane.

Secondo le testimonianze degli extracomunitari, i 15 musulmani avrebbero aggredito il gruppo di cristiani innescando una violenta lite per motivi religiosi. E alla fine li avrebbero uccisi scaraventandoli giù dal barcone, tra le onde.

 

E intanto, mentre si susseguono avvistamenti e soccorsi in mare, si indaga anche su altri episodi: come il naufragio con 400 vittime riferito da alcuni superstiti giunti in Calabria e come la morte di sei migranti costretti dagli scafisti ad imbarcarsi nonostante le gravissime ustioni riportate nello scoppio di una bombola all’interno del capannone in cui erano stipati in attesa della partenza. Tra le vittime c’era anche un neonato.